Un estratto dalle “Assassine seriali” (Edizioni Progetto Cultura 2023)

Elisabetta Mondello scrive che il Neonoir è caratterizzato almeno da quattro elementi ricorrenti: “1) Innanzitutto, per le narrazioni neo-noir l’assassino è la figura centrale. In questo, uno dei riferimenti principali può essere individuato in alcuni aspetti del cinema di Dario Argento. Il neo-noir guarda il mondo “dal punto di vista di Caino”. 2) Il neo-noir “riscrive” i generi: il giallo, il noir, la spy story, l’horror e infine il cyber. E usa per questo fine un approccio multimediale, che intreccia letteratura, cinema, fumetto, ipertestualità, ecc. 3) Il neo-noir si installa nella sovrapposizione tra cronaca nera e immaginario. Il punto di partenza, quindi, è nel reale, ma per oltrepassarlo con le armi della fantasia: si tratta di un’ interzona transrealista. 4) Il neo-noir privilegia le situazioni estreme, ma sapendo che queste possono presentarsi anche nella normalità quotidiana dei rapporti interpersonali segnati dalla violenza. Non è mai rassicurante, e perciò rifugge dal “perbenismo” che certi giallisti di successo perorano” (La fonte è qui).
Con “Assassine seriali”, a ben vedere, rispondo a questi quattro punti in modo abbastanza puntuale, utilizzando il punto di vista dell’assassino nell’andamento monologico, riscrivendo il genere in forma poetica, insidiando le assassine tra immaginario e realtà nella finzione dell’autopalesamento e privilegiando, sempre e comunque, situazioni che superano il limite. Su Poesia Ultracontemporanea, per approfondire il discorso sulla poesia neonoir che propongo con il mio “Assassine Seriali” (Progetto Cultura 2023), potete leggere un nuovo estratto, in cui a parlare è Jill the Ripper, pseudonimo di Amelia Elisabeth Dyer, una delle più prolifiche serial killer della storia.
Buona lettura.

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